domenica 30 novembre 2008

Fuori dal gioco


Sono fuori dal giro,

sporco gioco.
Sono sceso dalla giostra,
spinto fuori

dalla furia di bestie inferocite.
Ricordo che anch'io m'accalcavo
come le mandrie nei prati secchi
cercando le prime posizioni
tra luci ammalianti

e occhi fosforescenti
che catturavano i perdenti.
Cercavo l'ultimo gradino
che porta alla vittoria

nella piramide di Cheope
tra le baraccopoli.
Mi sono chiamato fuori
per curare i morsi delle larve
spalmando sulle ferite
il fiato dell'amore,
ho preferito i baci
alle coltellate al cuore.
Adesso mi accarezzo il sangue
seduto in riva al mare,
fuori dal gioco e dal disonore.

1 Commenti:

Alle 1 dicembre 2008 alle ore 04:27 , Anonymous Anonimo ha detto...

Chi scrive così
è padrone della lingua
e del suo pensiero

E' passato altresì
fra i tormenti
di contraddizioni scatenate

a livello del sociale
e del suo individuale
ma alla fine

è la visone poetica
che signoreggia
quasi dono di Dio

per un'affermazione
in solitario
sul codice dei poeti

ma ricca di echi
riverberanti
nelle altrui coscienze

quel superiore messaggio
di consapevolezza
e d'incorrotto amore

fe;*)fè

 

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