mercoledì 1 luglio 2009

L'azzurro del mio mare.

Mitigo il piacere
nel mare e nel suo sale,
immergo i sensi e guardo
le spume del creato.

I pesci cosa ne sanno
delle mie vibranti paure?
Affogo bevendo orgasmi
tra i fondali di acque scure.

Le alghe sono rocce
i baci sono spine,
un’anguilla vola in cielo
con ali di cartone.

Ma se il cielo è illusione,
perchè illumina le onde
mentre affogo tra i coralli
e l’azzurro mi travolge?

E oggi cosa m'invento? (Scialba poesia)

E oggi cosa m’invento,
come m’inganno?
Ieri appoggiato
con i gomiti sul davanzale
ho sognato di volare
ho contato tutte le stelle
ho immaginato di essere un Dio
e per un attimo ci ho pure creduto
mi sono entusiasmato, esaltato
ma quando qualcuno mi ha servito
un vino annacquato, ho capito
che era giunta l’ora di rientrare la testa
nelle tarme della mia esistenza.
E allora cosa m’invento?
Mi provoco un orgasmo
magari allo specchio
mentre ammiro la mia virilità
o forse è meglio che urlo
per non morire di normalità,
oppure sputo in questo foglio bianco
cazzate e oscenità.
Qualcosa però mi devo inventare
qualsiasi cosa,
potrei saltare, bere, ballare,amare
ma devo continuare a barare
barare a me stesso che conosco le carte
e non riesco a fottermi
nemmeno quando mi giro
cercando l’alibi, dall’altra parte.