giovedì 16 aprile 2009

Scioglilingua del terremoto

Chi non s’accorse della crepa
chiuse gli occhi e aprì la crepa.
Se non t’accorgi della crepa
crepi come una capra
dentro la crepa.

mercoledì 15 aprile 2009

La morte apparente - Quartaumentata


La morte apparente - Quartaumentata

Non dati l’allarmi,
non fati sunari a morti i campani
ma cu tanta forza stricatimi i mani
stricatimi i mani cu mossi potenti,

potrebbe trattarsi mio caro parente di morte apparente.

Pigghiati nta cascia nu grossu spilluni
e nzemi all’eredi pungitimi i peri
pungitulu tuttu stu corpu distruttu
apritimi u pettu mungitimi u curi.

Mungiti mungiti, mungitulu ancora
e quando sfiniti,spossati, avviliti,
caccuni vi rici
vi rici cu mortu
u mortu non si movi
vi resta i pruvari
vi resta i pruvari ca prova ru novi.

Mintitimi i mani nte cosci i Cesira
faciti ballari li minni d’Elvira
faciti mu toccu lu culu i Santina
cu tutti i du mani lu culu i Bettina

e quando viriti chi nenti si movi
finiti i pruvari ca prova ru novi
voli diri c’allura non c’è nenti da fari
su proprio futtuto putiti nterrari.


Traduzione

Non date l’allarme,
non fate suonare a morte le campane
ma con tanta forza strofinate le mie mani
strofinate le mie mani con mosse potenti,

potrebbe trattarsi mio caro parente di morte apparente.

Prendete nella cassa un grosso spillone
e insieme agli eredi pungete i miei piedi
pungete tutto questo corpo distrutto
apritemi il petto e mungete il mio cuore.

Mungete mungete, mungetelo ancora
e quando sfiniti, spossati, avviliti
qualcuno vi dice che il morto
il morto non si muovevi
rimane da provare
vi rimane da provare con la prova del nove.

Mettetemi le mani nelle cosce di Cesira
fate ballare il seno di Elvira
fatemi toccare il culo di Santina
con tutte e due le mani il culo di Bettina

e quando vedete che niente si muove
smettete di provare con la prova del nove
vuol dire che allora non c’è niente da fare
sono proprio fregato potete interrare.

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lunedì 13 aprile 2009

Finalmente il sole!


Finalmente il sole!
Oggi, giorno di pasquetta, sarà stato per molti un giorno all’aria aperta…
Non per me, ci ho provato ieri, giorno di Pasqua, ma sono stato investito da una tempesta di vento che ha divelto pure gli imponenti alberi che incolonnati e perfetti sono piantati ai margini della tortuosa strada che porta all’abbandonata località di Gambarie tra le montagne dell’Aspromonte…
Volevo anticipare la scampagnata, evitare la confusione…evitare di confondermi tra le pecore dell’ovile…ma l’idea non è andata completamente a buon fine…
Siamo tornati indietro con i portabagagli pieni di gioia, pasta al forno, salsicce e costolette di maiale pronte ad essere cotte sulla brace…siamo tornati indietro con i bambini che hanno smesso di cantare…qualcuno ha pure vomitato, spero solo per le curve ed i tornanti e non per la giornata andata male…non per aver dovuto rinunciare a dondolarsi sulle altalene improvvisate, di giocare a pallone sull'erba naturale e pranzare distesi sul muschio a guardare le nuvole imbronciate...
Siamo tornati indietro, siamo rientrati nella stesse e scontate mura, tirato fuori il vino, il formaggio e le olive in salamoia…e tutti intorno ad un tavolo abbiamo cominciato a sgranocchiare il pane integrale, a bere…a sparare cazzate…
sarà stato per il vino o per il disprezzo che anche quel giorno doveva andare…
Oggi giorno di Pasquetta, per molti sarà stato un giorno per la gita fuori porta, a imbrattare le campagne, le spiagge, e l’aria… tutti nello stesso giorno come in un decalogo virtuale…Torneranno a sera dentro le solite case, dopo avere sparato cazzate e vomitato parole…forse appagati o forse no…ma domani si ricomincia...si rimette in moto la macchina infernale del prendere e del dare…
Finalmente il sole!

mercoledì 8 aprile 2009

Classico esempio di raccolta differenziata


mercoledì 1 aprile 2009

Liberatemi

Liberatemi,
liberate la mia mente
dai pregiudizi e dalle incertezze,
di cercare ad ogni costo
il faro che illumini la mia nullità.
Liberatemi
amici, poeti e tutti voi che avete
un’anima pulita e stropicciata
tutti voi che scrivete versi sublimi
e osannate la lealtà oltre l’inferriata.
Liberatemi le mani
dalle catene della cecità
dal fumo dell’ottusità
dal continuo cercare risposte
come fossero assolute verità.
Liberatemi,
aiutatemi a vomitare questo cuore
tenetemi la fronte e fatemi forza
non voglio impaurirmi
quando lo vedrò nella sua reale forma,
quando lo vedrò sanguinante
e sprofonderò nella vergogna
illuso di poterne fare a meno
io peccatore, prigioniero e ingenuo
io straniero tra le avversità.